AVERE CURA DELLA TECNOLOGIA, QUINDI AVERE CURA DI SE’

AVERE CURA DELLA TECNOLOGIA, QUINDI AVERE CURA DI SE’

il libro di Massimiano Bucchi, Io & Tech (Bompiani, 2020), fa riflettere sugli strumenti tecnologici che usiamo e in cui siamo per così dire immersi; non vuole né esaltare né demonizzare certi strumenti, ma vuole capirli e farli capire, per usarli consapevolmente

Bucchi, sociologo e professore universitario di spessore (oltre che caro amico), già autore di molti libri, riesce sempre, come in quest’ultimo lavoro, ad affrontare e spiegare, con ironia e in modo accessibile ma certamente non riduttivo, questioni importanti, “calde” e complesse. 

Quello dell’avere cura e della consapevolezza di ciò che è, o sembra, normale, quotidiano, scontato (come le parole, o il cibo: vedi post precedente e post del 3 giugno) è un tema a me caro: anche avere cura ed essere consapevoli della tecnologia che usiamo è un aspetto della cura di sé.

(L'immagine di questo post: "Il Buddha", di Odilon Redon)


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